Parco Masere: completato il 1° lotto

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Terminato il primo dei cinque lotti relativo al progetto di valorizzazione e riqualificazione del Parco Masere a Pelugo, Val Rendena.
Curiosi di vedere tutti i lotti ultimati?
Ecco qua come diventerà il Parco!

Superbonus 110%

Premessa

A seguito delle numerose richieste di informazioni riguardo al Superbonus abbiamo deciso di scrivere questo breve articolo per fornirne almeno alcune principali.

Trattandosi di un breve estratto dei documenti emanati (decreti, linee guida, circolari, …) non è da considerare un testo esaustivo.

Che cos’è

Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che, per alcuni interventi, eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

A differenza delle agevolazioni già esistenti, la detrazione non è più suddivisa in 10 anni, ma lo è su 5 anni.

La ripartizione della detrazione in 5 quote annuali comporta il facile superamento della capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi e di conseguenza l’impossibilità di godere del 110%. A tale riguardo viene data la possibilità di optare per:

  • il contributo anticipato sotto forma di sconto in fattura
  • la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

Come funziona

Per godere della detrazione del 110% la condizione necessaria è quella di effettuare almeno un intervento trainante. Il Decreto Rilancio, infatti, individua tre possibilità: interventi di isolamento termico dell’involucro, sostituzione degli impianti di climatizzazione ed interventi antisismici (nelle zone sismiche classificate 1, 2 e 3).

Requisiti fondamentali:

  • miglioramento di almeno due classi energetiche;
  • miglioramento di almeno una classe di rischio sismico.

Eseguito almeno un intervento trainante rientrano nel Superbonus anche alcuni interventi trainati, ad esempio lavori di efficientamento energetico, installazione di impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Approfondimenti

Per ricevere maggiori informazioni invitiamo a consultare la guida prodotta dall’Agenzia delle Entrate (scaricabile cliccando qui) o contattandoci.

Domanda Social #05

Coibentazione di una copertura inclinata con struttura in legno: a parità di trasmittanza termica è importante la massa dell'isolante?

Domanda:

Coibentazione di una copertura inclinata con struttura in legno: a parità di trasmittanza termica è meglio:

a. un isolante leggero (densità attorno a 60 kg/mc)

b. un isolante pesante (densità attorno a 150 kg/mc)

 

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito, sono:

a. isolante leggero per il 59% dei partecpanti

b. isolante pesante per il 41%

Chi avrà ragione?

 

Risposta giusta:

Prima di indicare quale delle due risposte sia quella corretta, riteniamo opportuno ricordare cos'è l'inerzia termica.

L'inerzia termica è la capacità di un materiale di alzare od abbassare, in modo più o meno veloce, la propria temperatura a seconda delle variazioni di temperatura tra interno ed esterno. Questa proprietà è principalmente legata al calore specifico, alla massa ed alla trasmittanza termica del materiale.

Un altro concetto, strettamente legato all'inerzia termica, che vogliamo ricordare brevemente è lo sfasamento termico. Lo sfasamento termico è il tempo necessario affinchè le variazioni della temperatura esterna causino inalzamenti o abbassamenti di quella interna. Quanta più inerzia termica ha un materiale (alto calore specifico, elevato peso specifico e bassa trasmittanza termica) tanto maggiore è lo sfasamento termico. A tale riguardo, è bene precisare che per evitare che la temperatura interna sia particolarmente influenzabile da quella esterna bisognerebbe garantire almeno 10-12 ore di sfasamento (le case passive possono anche superare le 16 ore).

Sulle coperture, considerato che risultano perpendicolari alla radiazione solare e che quindi sono particolarmente sottoposte a notevoli variazioni di temperatura, la valutazione dell'inerzia termica è molto importante. Infatti, un tetto con uno sfasamento termico di poche ore, soprattutto nei periodi estivi, farà si che i locali nel sottotetto si surriscaldino più velocemente rispetto ad altri locali.

Sulla base di quanto detto, possiamo quindi dare la risposta corretta, che contro i pronostici, è: "un isolante pesante".

A titolo di esempio, con il solo scopo di fornire un confronto tra i due isolanti proposti nella domanda, consideriamo la seguente copertura coibentata con doppia ventilazione per valutare la differenza dello sfasamento termico.

Caratteristiche lana di roccia:
ipotesi A:

- calore specifico = 1030  J / (Kg K)

- trasmittanza termica = 0,035 W / (m K)

- densità = 60 kg/mc

ipotesi B:

- calore specifico = 1030  J / (Kg K)

- trasmittanza termica = 0,035 W / (m K)

- densità = 150 kg/mc

SFASAMENTO = 6,83 ore SFASAMENTO = 10,67 ore

 

Domanda Social #04

Un edificio, per essere privo di impianti termici, dev’essere realizzato con materiali da costruzione particolari (ad esempio in legno)?

 

Domanda:

Un edificio, per essere privo di impianti termici, dev’essere realizzato con materiali da costruzione particolari (ad esempio in legno)?

SI o NO

 

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito sono:

SI per il 67% dei partecpanti

NO per il 33%

 

Risposta giusta:

Questa volta in pochi hanno dato la risposta corretta.

Capita spesso di associare le case passive alle case in legno, ed è un errore commesso abbastanza comunemente. Io stesso, prima di approfondire l’argomento vivevo in questa convinzione; in realtà invece, realizzare una PassivHaus non implica l’impiego di materiali specifici, ma anzi, è facoltà del committente e del progettista individuare i materiali più idonei, è pertanto ammesso l’impiego di cemento armato, piuttosto che di blocchi in laterizio, o di muri in pietra, o in legno, etc.

Tenete presente che si può, anche se non sempre è possibile, trasformare un edificio storico esistente in una casa passiva.

Domanda Social #03

E’ possibile, in Trentino ad esempio, vivere in un edificio privo di impianti di riscaldamento e di climatizzazione?
(Naturalmente senza aver freddo in inverno e caldo in estate)

 

Domanda:

E’ possibile, in Trentino ad esempio, vivere in un edificio privo di impianti di riscaldamento e di climatizzazione?

SI o NO

 

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito sono:

SI per il 74% dei partecpanti

NO per il 26%

 

Risposta giusta:

Si, è possibile farlo!!!

Curando minuziosamente i dettagli, sia durante la progettazione che durante la costruzione, è possibile realizzare nuovi edifici, ma anche ristrutturarne esistenti, classificati come case passive. Una casa passiva ha un consumo energetico annuale inferiore ai 15 kWh/mq, che comparato al consumo energetico medio equivale ad un risparmio di circa il 90%. Questo fabbisogno, essendo estremamente contenuto, può essere facilmente soddisfatto sfruttando gli apporti solari, permettendo quindi di realizzare edifici privi di impianti di riscaldamento e/o di raffrescamento.

Detrazioni 2018: comunicazione all’ENEA anche per le ristrutturazioni [MEMO]

Comunicazione all’ENEA

La legge di bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici al fine di valutare il risparmio energetico conseguito dagli interventi di ristrutturazione edilizia.

L’invio della comunicazione va effettuato tramite l’apposito sito https://ristrutturazioni2018.enea.it entro 90 giorni a partire dalla data di fine lavori.

Solo per gli interventi conclusi tra l’1 gennaio 2018 ed il 21 novembre 2018 il termine dei 90 giorni decorre da quest’ultima data.

 

Interventi soggetti all’obbligo della comunicazione

Riportiamo di seguito un elenco non esaustivo di alcuni interventi per cui è obbligatorio l’invio della comunicazione all’ENEA. Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare la guida messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (clicca qui per accedere al link) o a contattarci.

Interventi per cui scatta l’obbligo di invio:

  • riduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno
  • riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi
  • riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno
  • riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi
  • installazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti
  • sostituzione di generatori di calore
  • pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto
  • sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto
  • microcogeneratori (Pe<50kWe)
  • scaldacqua a pompa di calore
  • installazione di impianti fotovoltaici
  • elettrodomestici (solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017

Detrazioni fiscali 2019

PROROGA DETRAZIONI PER RISTRUTTURAZIONE, RISPARMIO ENERGETICO E ACQUISTO MOBILI (art. 1, comma 67 – 68)

Sono state prorogate, nelle stesse misure in vigore negli scorsi anni, le conosciute detrazioni per gli interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione degli immobili ad uso abitativo, per gli interventi di risparmio energetico e per l’acquisto di mobili destinati alle unità abitative oggetto di intervento.

E’ stato prorogato anche il cosiddetto “bonus verde”, previsto per gli interventi di sistemazione di giardini e aree scoperte private e la realizzazione di impianti di irrigazione.

Domanda Social #02

Ai fini del risparmio energetico qual è l’intervento più efficace?

 

Domanda:

Per limitare il consumo energetico di un edificio esistente qual è l’intervento solitamente più efficace?

a) Sostituire il generatore di calore
b) Sostituire i serramenti
c) Isolare le superfici disperdenti
d) Altro

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito, dicono che l’intervento più efficace ai fini del risparmio energetico di un edificio esistente è:

a) Sostituire il generatore di calore secondo il 6% dei partecipanti;
b) Sostituire i serramenti secondo il 28%;
c) Isolare le superfici disperdenti secondo il 64%;
d) Altro per l’ 2%.

 

Risposta giusta:

Premettiamo che per determinare quale sia l’intervento che offre i migliori risultati in termini di costi/benefici è necessario analizzare nello specifico ogni singolo caso. E’ comunque possibile affermare che per la maggior parte dei casi riguardanti edifici storici, l’intervento che offre il maggior beneficio in termini di consumi con tempi di ritorno dell’investimento più brevi è rappresentato dall’isolazione delle superfici disperdenti.

Analizzando singolarmente le opzioni di risposta, in maniera piuttosto semplificata e speditiva, è possibile stimare che:

– la sostituzione di un generatore di calore con uno più efficiente condensazione, riduce il consumo energetico in funzione dei rendimenti della vecchia e della nuova caldaia. L’ordine di grandezza dei rendimenti di una caldaia installata attorno agli anni 90 ed una di ultima generazione sono rispettivamente attorno all’85% e al 94%. Installando una nuova caldaia a condensazione può essere quindi prodotto circa il 9% in più di energia, che comporta un potenziale risparmio di circa il 10,6%(*).

– la sostituzione dei serramenti, ipotizzando di mantenere lo stesso materiale del telaio, il miglioramento è legato alle capacità energetiche del vetro. Un doppio vetro (4+6+4) privo di trattamenti per l’abbassamento dell’emissività ha una trasmittanza Ug di circa 3,0 W/mq K, un doppio vetro basso emissivo ha un Ug di circa 2,3 W/mq K ed un triplo vetro basso emissivo (4+6+4+6+4) ha un Ug di circa 1,1 W/mq K. Il risparmio energetico, tenendo conto anche dei dettagli costruttivi del telaio dei nuovi serramenti (più curati rispetto a quelli più datati), può essere superiore al 52%(*).

l’isolazione delle superfici disperdenti. Analizzando ad esempio un edificio con murature realizzate in pietra è possibile osservare che allo stato originale la trasmittanza delle pareti è prossima a  2,10 W/mq K. Realizzando un cappotto di 12 cm in EPS è possibile abbassare la trasmittanza a circa 0,25 W/mq K, rientrando pertanto nei requisiti minimi imposti richiesti dalla normativa. Il risparmio è di circa l’88%(*).

 

Soffermandoci su quest’ultimo valore, ma lo stesso discorso è valido anche per i serramenti, ci preme chiarire che esso non si riferisce ai consumi globali dell’edificio. La percentuale riportata rappresenta il miglioramento energetico delle sole pareti,  in altre parole significa che le pareti con la coibentazione disperderanno l’88% in meno di energia rispetto alle stesse pareti senza isolazione.  Considerata poi l’ampia superficie delle pareti è evidente che il beneficio in termini globali risulta essere un aspetto importante.

 

 

(*) I valori percentuali di risparmio riportati sono del tutto indicativi in quanto per la loro esatta determinazione è necessaria un’analisi molto più approfondita e dettagliata.

Domanda Social #01

Dove consuma più energia una famiglia

 

Domanda:

La famiglia europea media dove consuma più energia?

a) Apparecchi elettrici
b) Riscaldamento
c) Acqua calda sanitaria
d) Automobile

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito, dicono che in un contesto familiare il consumo energetico maggiore è legato a:

a) Apparecchi elettrici secondo il 41% dei partecipanti;
b) Riscaldamento secondo il 23%;
c) Acqua calda sanitaria secondo il 27%;
d) Automobile per il 9%.

 

Risposta giusta:

L’impiego di automobili consuma il 31% dell’energia totale impiegata da una famiglia media europea, la produzione  di acqua calda l’8%, il riscaldamento il 53% e l’utilizzo di apparecchi elettrici solo l’8%(*).

Circa la metà del consumo energetico di una famiglia è imputabile al riscaldamento.

 

 

 

 

 (*) dati illustrati durante il corso “Progettista Certificato PassivHaus”. Fonte citata: Zukunft-Haus